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Nu Genea – Bar Mediterraneo (24-06-2024)
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A true return to form and jewel in the crown of their iconic discography, Renascence picks up where their 1974 album Promised Heights left off – a spiritual and sonic follow-up, bringing a fresh modern edge to their iconic sound, which remains foundational to early hip-hop and funk scenes in the United States and UK.
'Renascence' tells the story of a band that never fully got its due back in the day; but are back to take the crown by remaining true to themselves – politically aware, and spiritually positive with infectious grooves.
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A true return to form and jewel in the crown of their iconic discography, Renascence picks up where their 1974 album Promised Heights left off – a spiritual and sonic follow-up, bringing a fresh modern edge to their iconic sound, which remains foundational to early hip-hop and funk scenes in the United States and UK.
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In occasione dei festeggiamenti per il 20° anniversario, Strut Records presenta il suo primo, nuovo volume della pionieristica serie “Nigeria 70” a distanza di 8 anni, che mette insieme rarità highlife, afro-funk e juju degli anni ’70 e ’80. Compilata da Duncan Brooker, questa nuova selezione di brani è alla sua prima pubblicazione internazionale. La compilation torna all’epoca d’oro della musica nigeriana, quando stili popolari come highlife e juju iniziano a subire influenze di western jazz, soul e funk. Brooker si concentra in particolar modo su alcuni incredibili musicisti ukwuani della regione del Delta, come il chitarrista Rogana Ottah e Steady Arobby (International Brothers Band), che hanno dato vita al loro fluido e innovativo stile highlife, o il soulman Don Bruce, che trae ispirazione dai grandi dell’R&B americano. Nel corso dei brani, l’album esplora la stretta connessione tra la musica della Nigeria e quella del Benin, di cui Sir Victor Uwaifo è uno dei massimi esponenti, qui presente con la straordinaria jam ekassa di metà anni ’80, ma anche attraverso il brano di Osayamore Joseph, ‘Obonogbozu’. “Nigeria 70: No Wahala” contiene brani restaurati dai nastri originali e masterizzati da The Carvery. Completa l’edizione, un libretto con esaustive note a margine, con incluse alcune esclusive interviste agli artisti. Per fan di Fela Kuti, King Sunny Ade, Victor Uwaifo, Seun Kuti, Lijadu Sisters, William Onyeabor, Ebenezer Obey, Africa Express, Tony Allen, Odion Iruoje.
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In occasione dei festeggiamenti per il 20° anniversario, Strut Records presenta il suo primo, nuovo volume della pionieristica serie “Nigeria 70” a distanza di 8 anni, che mette insieme rarità highlife, afro-funk e juju degli anni ’70 e ’80. Compilata da Duncan Brooker, questa nuova selezione di brani è alla sua prima pubblicazione internazionale. La compilation torna all’epoca d’oro della musica nigeriana, quando stili popolari come highlife e juju iniziano a subire influenze di western jazz, soul e funk. Brooker si concentra in particolar modo su alcuni incredibili musicisti ukwuani della regione del Delta, come il chitarrista Rogana Ottah e Steady Arobby (International Brothers Band), che hanno dato vita al loro fluido e innovativo stile highlife, o il soulman Don Bruce, che trae ispirazione dai grandi dell’R&B americano. Nel corso dei brani, l’album esplora la stretta connessione tra la musica della Nigeria e quella del Benin, di cui Sir Victor Uwaifo è uno dei massimi esponenti, qui presente con la straordinaria jam ekassa di metà anni ’80, ma anche attraverso il brano di Osayamore Joseph, ‘Obonogbozu’. “Nigeria 70: No Wahala” contiene brani restaurati dai nastri originali e masterizzati da The Carvery. Completa l’edizione, un libretto con esaustive note a margine, con incluse alcune esclusive interviste agli artisti. Per fan di Fela Kuti, King Sunny Ade, Victor Uwaifo, Seun Kuti, Lijadu Sisters, William Onyeabor, Ebenezer Obey, Africa Express, Tony Allen, Odion Iruoje.
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Reissue 2024
Come sanno gli appassionati di musica, James Brown non era solo il più grande cantante funk e soul che il mondo abbia mai visto - era anche un visionario musicale e uomo d'affari, che si circondava di geni che lo hanno reso migliore e lo hanno spinto oltre. Dai maestri di corno Maceo Parker e Pee Wee Ellis ai cantanti Lyn Collins e Bobby Byrd, Brown era un maestro musicale di A & R, irrequieto e sempre alla ricerca della prossima grande cosa. Il più delle volte, questo si manifesterebbe nell'ultimo smash di James Brown sotto il suo stesso nome. Ma non sempre. La sua scuderia di talenti traboccava negli anni '60 e '70 e, per fortuna, la macchina del nastro nel suo studio era sempre in movimento. Originariamente pubblicato nel 1988, durante l'era dell'età d'oro del campionamento dell'hip-hop, non sorprende che quasi ogni nota ascoltata in questa incredibile raccolta sia stata utilizzata non su uno, ma su più classici del rap. Il che, all'epoca, era la prova del potere di resistenza di Brown (e del suo equipaggio). Ma siamo più di tre decenni oltre quei giorni ora, e non ha perso nulla della sua potenza musicale. Immergendosi più a fondo nelle volte rispetto all'incredibile parte 1 della serie Funky People, non c'è una traccia debole nel gruppo. Andando oltre i noti tagli di JBs, le cose si fanno interessanti fin dall'inievo con il ritmo monumentale di Bobby Byrd "I Know You Got Soul". Anche Hank Ballard e Marva Whitney entrano nella mischia, aprendo la strada all'emozionante e potente "Message From The Soul Sisters (Parts 1 & 2)" di Myra Barnes e alla copertina lenta e fumante di Lyn Collins di "Do Your Thing" di Isaac Haye. La politica ottiene persino il trattamento funky soul, con Fred Wesley & The JBs "You Can Have Watergate But Gimme Some Bucks And I'll Be Straight" e "I'm Paying Taxes, But What Am Buying?" E non dovrebbe essere trascurato che l'allenamento strumentale di Maceo & The Macks "Soul Power '74" presenta persino un frammento di proto-campionamento dal discorso I've Been To The Mountaintop di MLK del 1968. Questa è un'altra straordinaria collezione di amici funky di James Brown, senza un secondo di riempitivo, portata a te come un glorioso gatefold da 2-lp dai tuoi amici di Get On Down.
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Come sanno gli appassionati di musica, James Brown non era solo il più grande cantante funk e soul che il mondo abbia mai visto - era anche un visionario musicale e uomo d'affari, che si circondava di geni che lo hanno reso migliore e lo hanno spinto oltre. Dai maestri di corno Maceo Parker e Pee Wee Ellis ai cantanti Lyn Collins e Bobby Byrd, Brown era un maestro musicale di A & R, irrequieto e sempre alla ricerca della prossima grande cosa. Il più delle volte, questo si manifesterebbe nell'ultimo smash di James Brown sotto il suo stesso nome. Ma non sempre. La sua scuderia di talenti traboccava negli anni '60 e '70 e, per fortuna, la macchina del nastro nel suo studio era sempre in movimento. Originariamente pubblicato nel 1988, durante l'era dell'età d'oro del campionamento dell'hip-hop, non sorprende che quasi ogni nota ascoltata in questa incredibile raccolta sia stata utilizzata non su uno, ma su più classici del rap. Il che, all'epoca, era la prova del potere di resistenza di Brown (e del suo equipaggio). Ma siamo più di tre decenni oltre quei giorni ora, e non ha perso nulla della sua potenza musicale. Immergendosi più a fondo nelle volte rispetto all'incredibile parte 1 della serie Funky People, non c'è una traccia debole nel gruppo. Andando oltre i noti tagli di JBs, le cose si fanno interessanti fin dall'inievo con il ritmo monumentale di Bobby Byrd "I Know You Got Soul". Anche Hank Ballard e Marva Whitney entrano nella mischia, aprendo la strada all'emozionante e potente "Message From The Soul Sisters (Parts 1 & 2)" di Myra Barnes e alla copertina lenta e fumante di Lyn Collins di "Do Your Thing" di Isaac Haye. La politica ottiene persino il trattamento funky soul, con Fred Wesley & The JBs "You Can Have Watergate But Gimme Some Bucks And I'll Be Straight" e "I'm Paying Taxes, But What Am Buying?" E non dovrebbe essere trascurato che l'allenamento strumentale di Maceo & The Macks "Soul Power '74" presenta persino un frammento di proto-campionamento dal discorso I've Been To The Mountaintop di MLK del 1968. Questa è un'altra straordinaria collezione di amici funky di James Brown, senza un secondo di riempitivo, portata a te come un glorioso gatefold da 2-lp dai tuoi amici di Get On Down.
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2 x Vinyl, LP, Album, Reissue, Remastered, Repress, Gatefold, Abbey Road Half-Speed Master Edition, 25th Anniversary Edition
Country: Europe
Released: Apr 5, 2024
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Nei fine settimana a bordo di una 131 caffelatte si partiva in gita fuori porta verso Sud. Avventure familiari di un tempo lontano, le musicassette scelte con cura prima della partenza e tutt'attorno l’odore del mare e il Vesuvio sullo sfondo.
In un caleidoscopio di ricordi ed influenze mediterranee, Baffone raccontano a modo loro quella Età’ dell’oro a cavallo fra gli anni ‘70 e gli anni ‘80, un’epoca carica di sogni, passioni, istanze irrisolte e groove da capogiro.
Tra Napoli Soul, Funk, Disco e canzone d’ autore, Baffone ci consegna un'indagine profonda sull’animo umano, condotta con linguaggio originale ed autentico.
Un tributo alle forze primordiali, il mare, la terra lavica e l’infanzia che fugge via.
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