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George Howard - Personal
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Stephanie Mills - If I Were Your Woman
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By All Means – Beyond A Dream
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Condizione disco: Near Mint
Disco ascoltato pochissime volte che perciò si presenta quasi perfetto. Non ha segni di usura sulla superficie, quindi la qualità del suono è perfetta e non vi sono rumori di fondo.
Condizione cover: Near Mint
Copertina che non presenta nessun segno di usura e si presenta come nuova.
Formato: LP | Genere: Funk / Soul
Solo 1 pezzi disponibili
Categorie: Funk / Soul, LP, Near Mint, Near Mint.
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Peso | 0.145 kg |
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Dopo il successo ottenuto con la pubblicazione del producer album “Sacrosanto”, DJ Shocca annuncia l’uscita del repack del disco: un formato DELUXE con l’aggiunta delle tracce “El Clàsico” e “La Fame” (Epic Records / Sony Music). “Sacrosanto” è un progetto che contiene tutti gli elementi distintivi dell’hip hop underground, composto da beats originali, produzioni ricercate e varie collaborazioni che vanno ad arricchire l’album, capace di accompagnare l’ascoltatore in un viaggio sonoro che trasporta il rap classico nella contemporaneità. Il producer album è arricchito dai featuring con Clementino, Danno, Egreen, Emis Killa, Ele A, Ensi, Frank Siciliano, Gemitaiz, Ghemon, Guè, Inoki, Kaos, Madbuddy, Mattak, Mistaman, Mostro, Nerone, Nitro, Sissi, Silent Bob e Sottotono che con le loro rime autentiche impreziosiscono il disco unendosi perfettamente al sound inconfondibile dell’artista che ha saputo dare un sapore classico e senza tempo a tutti gli otto brani che vanno a comporre l’album.
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Dopo il successo ottenuto con la pubblicazione del producer album “Sacrosanto”, DJ Shocca annuncia l’uscita del repack del disco: un formato DELUXE con l’aggiunta delle tracce “El Clàsico” e “La Fame” (Epic Records / Sony Music). “Sacrosanto” è un progetto che contiene tutti gli elementi distintivi dell’hip hop underground, composto da beats originali, produzioni ricercate e varie collaborazioni che vanno ad arricchire l’album, capace di accompagnare l’ascoltatore in un viaggio sonoro che trasporta il rap classico nella contemporaneità. Il producer album è arricchito dai featuring con Clementino, Danno, Egreen, Emis Killa, Ele A, Ensi, Frank Siciliano, Gemitaiz, Ghemon, Guè, Inoki, Kaos, Madbuddy, Mattak, Mistaman, Mostro, Nerone, Nitro, Sissi, Silent Bob e Sottotono che con le loro rime autentiche impreziosiscono il disco unendosi perfettamente al sound inconfondibile dell’artista che ha saputo dare un sapore classico e senza tempo a tutti gli otto brani che vanno a comporre l’album.
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Produzioni di DJ Shocca, Jack The Smoker.
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Ristampa/ristampa del 2024 - Doppio vinile nero in edizione standard.
The Diggin' in the Crates Crew, comunemente abbreviato in D.I.T.C., è un collettivo hip hop di New York City. È stata fondata da Diamond D e Showbiz e il suo nome deriva dall'arte di cercare dischi da campionare per la produzione. I membri hanno ottenuto un riconoscimento sostanziale e coerente nell'industria musicale e nei circoli hip hop. Hanno collaborato con artisti underground e commerciali di tutto il mondo. Tutti i membri provengono dal Bronx, ad eccezione del defunto Big L di Harlem e di O.C. da Brooklyn.
D.I.T.C., "The Official" Version è una versione alternativa dell'album omonimo di D.I.T.C. che non era ufficialmente disponibile su vinile al momento della sua uscita iniziale tramite Tommy Boy quando divenne evidente che il gruppo manteneva i diritti su vinile dell'album.
La versione ufficiale ha un elenco di tracce diverso con molte canzoni che sono versioni totalmente diverse da quelle presenti nel primo album e anche 2 tracce che non erano su D.I.T.C. affatto - "All Love" e "We Known For That" (che in realtà è un remix del singolo 12" "Internationally Known"). L'album è prodotto esecutivamente da Show e ripubblicato su D.I.T.C. Records con distribuzione da Fat Beats Distribuzione -20 anni dopo la sua iniziale tiratura limitata.
Molte delle canzoni appaiono in forme remixate che dovevano ancora essere pubblicate, alcuni remix e alcune versioni originali. I punti salienti includono "Where Ya At"; la collaborazione Big Pun/Milano ma qui, invece, è impostato su uno strepitoso remix di DJ Premier. Allo stesso modo, "Way Of Life" presenta un ritmo Buckwild completamente diverso, che in realtà è la versione originale del brano, che è in netto contrasto con l'inno di B-Boy ascoltato nell'album Tommy Boy.
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D.I.T.C., "The Official" Version è una versione alternativa dell'album omonimo di D.I.T.C. che non era ufficialmente disponibile su vinile al momento della sua uscita iniziale tramite Tommy Boy quando divenne evidente che il gruppo manteneva i diritti su vinile dell'album.
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Molte delle canzoni appaiono in forme remixate che dovevano ancora essere pubblicate, alcuni remix e alcune versioni originali. I punti salienti includono "Where Ya At"; la collaborazione Big Pun/Milano ma qui, invece, è impostato su uno strepitoso remix di DJ Premier. Allo stesso modo, "Way Of Life" presenta un ritmo Buckwild completamente diverso, che in realtà è la versione originale del brano, che è in netto contrasto con l'inno di B-Boy ascoltato nell'album Tommy Boy.
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3 × Vinyl, LP, Album, Limited Edition, Reissue, JN-H Cut, 180g
Country:
Europe
Released:
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Operazione Sole” come l’estate, si spera, imminente; “Operazione Sole” come la canzone del 1967 di Peppino Di Capri, considerata, forse a torto, la prima ska in Italia, ma sicuramente la prima a parlare di Giamaica e ritmi in levare.
Il disco che avete in mano vuole essere una testimonianza di quanto i suoni nati a Kingston fra gli anni ’60 e gli anni ’70 abbiano non poco influenzato il pop nostrano.
Con la prima esplosione del reggae in Inghilterra fra il 1968 ed il 1970, nonché con l’assurgere di Bob Marley a fenomeno di culto mondiale, parallelo al fenomeno tutto inglese della Two Tone e del revival ska, l’Italia, sempre attratta dalle nuove tendenze non solo inglesi, non poteva certo stare alla finestra.
Pertanto queste innovative e sconosciute sonorità in levare, derivate dal blues degli anni ’50 e rimescolate in salsa caraibica, hanno preso piede anche nel Belpaese.
Si inizia già nel 1959 con il brano “Nessuno” di Mina, considerabile a tutti gli effetti uno shuffle giamaicano, per arrivare in pochi anni al blue-beat (I 4 di Lucca, Claudio Casavecchi) ed allo ska (Margherita, Peppino Di Capri, Silvano Silvi, Renzo e Virginia) ed essere proiettati al primo reggae (ad esempio Jo Fedeli e la sua versione italiana di “Israelites” di Desmond Dekker).
Si giunge così, rapidamente, alla fine del decennio del boom economico e cambiano la cultura, gli stili, i riferimenti: il tutto diventa più impegnato (a livello culturale, artistico e politico). Dopo una fase di stallo durata più di un lustro, ecco che il reggae di Bob Marley (considerato una sorta di nuovo Messia) conquista il pianeta, Italia compresa: i produttori e gli artisti, anche ad alto
livello, per qualche anno non rimangono affatto indifferenti a questa novità e decidono di introdurre il “levare”, in primis il reggae, nei vari repertori pop: nomi conosciutissimi come Loredana Bertè, Mario Lavezzi, Rino Gaetano, Ivano Fossati, Ilona Staller, Adriano Celentano, Edoardo Bennato (giusto per elencarne alcuni) si buttano a capofitto in nuove avventure sonore, in maniera sì pionieristica, ma spesso con ottimi risultati.
La raccolta “Operazione Sole” vuole prendersi il merito, invece, di proporre e far scoprire artisti meno conosciuti (fatta eccezione per Gino Santercole, già sodale e parente de Il Molleggiato), spesso delle vere e proprie meteore nel panorama musicale italiano, che hanno cercato di ottenere (o raggiungere nuovamente) il successo adattando il pop tanto in voga in quegli anni ai nuovi suoni black imperanti in occidente.
Siamo nei primi anni ’80 e si va dal reggae più classico, alla italo-disco contaminata dal dub sino alla verace napoletanità che, in più di un’occasione, nel suo essere endemicamente “nera” e piena di groove, ha strizzato l’occhio agli accordi made in Kingston e London.
“Operazione Sole”: una piacevole opera filologica, ma avvolta da un
altrettanto piacevole aura di disimpegno.
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Operazione Sole” come l’estate, si spera, imminente; “Operazione Sole” come la canzone del 1967 di Peppino Di Capri, considerata, forse a torto, la prima ska in Italia, ma sicuramente la prima a parlare di Giamaica e ritmi in levare.
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Con la prima esplosione del reggae in Inghilterra fra il 1968 ed il 1970, nonché con l’assurgere di Bob Marley a fenomeno di culto mondiale, parallelo al fenomeno tutto inglese della Two Tone e del revival ska, l’Italia, sempre attratta dalle nuove tendenze non solo inglesi, non poteva certo stare alla finestra.
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